La formazione come “andare al cinema” o come “momento sacro”? Una metafora con il Dojo

La formazione come “andare al cinema” o come “momento sacro”? Una metafora con il Dojo

Parliamo finalmente della vera Crisi, quella dei Manager, dell’intero Sistema della Formazione, del Sapere dove si VUOLE ANDARE…

La crisi è nel modo con cui la formazione “ipocrita” genera persone incapaci di decidere… ci sono troppi formatori che hanno il terrore dei corsisti, il terrore delle pagelline di fine corso, hanno smesso di vedersi come veri formatori e sono diventati “cagnolini ammaestrati” da portare a fare i bisognini in spazi ristretti… per i corsisti, la pappa deve essere già predigerita, i compiti “sfidanti ma non troppo”, e soprattutto vietato giudicare, anche se uno dice emerite stupidaggini, o si comporta da maleducato, “va capito”.

Mi dispiace ma io (personalmente, parlo per me come formatore) a questo gioco non partecipo più da tempo. Se mi cercano come esperto in qualche tema del quale sono esperto, se mi cercano come autore, bene,  per imparare qualcosa ci sono delle regole da seguire. Pratico Arti Marziali da circa 25 anni (formalmente, nella realtà da più tempo), e quando uno entra nel mio Dojo per imparare deve avere lo spirito giusto e aver voglia di imparare. Se viene per fare lo sbruffone o lo spaccone ha sbagliato posto.

Il Dojo è un luogo sacro di apprendimento e crescita personale, anche spirituale. l’aula non è meno importante di un Dojo. Lo spirito della formazione come momento “sacro” di crescita personale è stato completamente perso. Ho scritto un articolo su questo, spero che aiuti a far luce su questa faccenda che oggi è cruciale per uscire dalla crisi, che è anche e soprattutto una crisi di energie manageriali

http://studiotrevisani.wordpress.com/2012/04/12/lezioni-dal-dojo-per-i-manager/

Autore: Fabio Trevisani

Sono Fabio Trevisani, laureato in Scienze Motorie all'università di Padova e formato con un percorso di Coaching e Counseling presso UP STEP. Mi occupo di attività motoria e tutoring per ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale e cognitivo-motoria. Sono un allenatore di calcio, preparatore atletico e personal trainer per attività motoria preventiva e compensativa. Seguo squadre agonistiche in varie discipline come preparatore atletico.