Riprendo l’articolo pubblicato da “La Nuova Ferrara” che testimonia i risultati di tanto sforzo e impegno di tutti. Volevo raccontare qualche aneddoto. Per far capire qualcosa a chi sta seguendo i nostri sforzi, atleti e coach prima di tutto.
Lo spirito del DaoSi® Bushido (o “la via del Maestro”, il sistema che ho brevettato e sto portando avanti, centrato sul Potenziale Umano e sulle tecniche di psicologia scientifica e militare) si concretizza nella capacità di formare trainer, allenatori, coach, ancora prima che nel risultato degli atleti. E’ una sfida non da poco. Non è facile nè automatico saper insegnare o saper formare le persone nel loro pieno potenziale.
Sto usando lo stesso metodo nel preparare Ufficiali nell’Esercito. Quando lo Stato Maggiore della Difesa affida ad un professionista la formazione di propri ufficiali prima che partano in missione, credo che questo sia un riconoscimento che vale più di ogni carta e attestato formale. Se poi – come mi è accaduto – devo arrivare a formare Generali e alti ufficiali prima che partano in missione per l’estero (e non in una accademia teorica), questo oltre che essere un onore diventa una responsabilità fondamentale verso il Paese e verso le migliaia di persone che avranno benefici da quello che potrò insegnare loro. Sulla vita delle persone non si scherza.
Lo stesso vale nel nostro sport.
Un atleta può eccellere o perdere, non importa, ciò che conta è che abbia continuità. Ciò che conta è che sappia di poter contare su un Maestro, su dei Trainer, su un gruppo, su dei Coach che fanno il massimo affinchè egli si possa esprimere.
La persona, per noi, viene prima dell’atleta. Questo è il nostro credo. La Formazione di un atleta è qualcosa che non finisce dopo la doccia, ma tocca tutta la sua vita.
Come Daoshi® Sensei per me è un orgoglio non solo aver contribuito alla preparazione dei ragazzi direttamente (ma credetemi, in piccola parte, i veri protagonisti sono stati i loro coach e Maestri), ma soprattutto avere dato una responsabilità dirigenziale così importante al Maestro Alfonso De Vito, quella di dirigere il team agonistico della Kick e di collaborare con il Maestro Paolo Gherardi (che non smetto di ringraziare per l’enorme sforzo e bravura), e vederlo portare una squadra al successo…
Mi sia permessa qualche immagine visiva…
… la storia non si cancella… conservo le foto nelle quali ero allievo del Maestro Branchini (allievo tra i prediletti, devo dire… visto che mi faceva fare tutte le esibizioni in discoteca, decine e decine, oltre alle gare, assieme agli amici Stefano Pola e Davide Navarra, e Pacchiella, Sergio Aironi, una vera “vecchia guardia”, e non erano certo “morbidi”, garantisco)… ricordo ancora quando Giorgio mi diede la sua Lancia Thema per andare ad uno stage perchè voleva che facessi bella figura quando arrivavamo nel parcheggio del palazzetto (avevo una Dyane senza riscaldamento a quel tempo…)…Giorgio Branchini aveva tanti difetti ma un cuore più grande di lui e lo si vedeva anche in questi dettagli…
… poi ricordo la mia esperienza negli USA a combattere nei tornei da solo, senza un coach all’angolo, con campioni di ogni disciplina, sono esperienze che ti forgiano e se non trovi le risorse dentro quando non hai nessuno ad aiutarti, non le troverai mai… e ricordo ancora il mio club in Florida, di ragazzi cubani partiti dal Taekwondo che istruivo nel Full Contact, e non mi volevano lasciare tornare in Italia, ho imparato lo spagnolo con loro sul tatami di una palestra piccola e sudata… ricordi indimenticabili…
…poi ricordo gli anni dei primi corsi che ho avviato a Ferrara e in provincia, aver portato la Kickboxing a Portomaggiore, ad Argenta, a Mirabello, e li aver visto partire con me circa 20 anni fa Alfonso (non ricordo neanche davvero quanti aveva, ma non aveva ancora la patente…) e vederlo sbattersi ogni giorno, e piano piano lasciargli tenere piccoli pezzi di lezione, poi intere lezioni, poi un suo corso… per non dire tutto quello che ha fatto da solo e senza il mio aiuto con enorme autonomia (ci vorrebbe un libro ma qui non ho tempo adesso)… e adesso vederlo maturo al punto di gestire un intero team agonistico e portarlo a risultati importanti (l’ha già fatto tante volte nel club precedente, ma stavolta è una storia nuova e molto diversa… ). Le sue qualità di preparatore e trascinatore, e la sua grinta sono stati fattori determinanti. E la sua serietà fondamentale.
E queste sono le cose che un Maestro deve trasmettere. Esiste un termine scientifico che voglio condividere, la “trasmissione memetica” (riproduzione delle tracce mentali da persona a persone) – è il fulcro dell’insegnamento. i Memi, o tracce mentali, sono l’equivalente dei Geni (e della genetica) in una analisi applicata sul piano del pensiero e della trasmissione di valori e comportamenti da generazione a generazione, da formatore ad allievo. Un Maestro vero deve soprattutto diffondere e trasmettere Memi sani e riconoscere ed espellere Memi sbagliati, dannosi, e pericolosi per la crescita di un atleta e di una persona.
Noi siamo mortali ma non il nostro spirito e non i nostri insegnamenti.
Forse un pezzo di quello che è Alfonso oggi viene da quello che sono riuscito a trasmettergli all’inizio, e forse un pezzo di quello che saranno i nostri ragazzi di oggi, tra 20 anni, sarà venuto fuori da qualche brano di lezione che stiamo tenendo oggi. Questo tramandarsi tra generazioni non è tanto di “sterili tecniche” ma di un modo di essere…. un modo di Saper Essere persone d’onore ancora prima che Saper Fare a tirare pugni o calci…
Saper Essere e Saper Fare sono due cose diverse.
E non dimentichiamo il ruolo fondamentale del nostro grandissimo Coach Andrea Forlani, gettato nella mischia del coaching e subito arrivato al succeso 2 volte di fila (giuro… porta fortuna averlo all’angolo… chi vuole prenotarsi dovrà mettersi in coda)… il suo lavoro certosino, ogni mercoledì, per preparare i ragazzi sul piano psicomotorio e della preparazione alla forza veloce e alla resistenza è stato grande.. con l’aiuto di Cristiano e di Nicola… e Andrea è tra l’altro un Preparatore Atletico ipercertificato, dirige una palestra come Direttore Tecnico, ha oltre15 anni di esperienza nell’allenare la crescita muscolare e psicomotoria delle persone, e questo vuol dire molto. Non sto a citare tanto, ma Cristiano e Nicola con il loro contributo di assistenti li porterà certamente verso la strada del diventare coach e Maestri. Ne sono sicuro.
Il mio ruolo, da vecchio Maestro (— vecchio anagraficamente… ma non nello spirito), è quello di Sensei , di Daoshi e di Ronin (e spiegheremo alla prossima puntata cosa vuol dire, e da dove derivano questi termini)— e non tanto di spaccasassi che deve essere più forte degli altri… il ruolo di un Maestro credo si inquadri nel coltivare nel potenziale umano, lasciare spazio agli altri, individuare gli High Potentials (i ragazzi con un potenziale e volontà) e portarli sulla strada maestra dello sport come faro di una vita sana.
Noi siamo li per farli diventare tutto quello che possono diventare nella vita o almeno essergli a fianco per qualche tratto di questo viaggio.
Dopo ahime 40 anni di agonismo iniziati nel calcio, nella pallavolo, e 25 dei quali trascorsi nelle arti marziali, lasciare un segno per me si misura nel numero di coach, trainer e Maestri che riuscirò a formare finchè avrò respiro, e nel loro spessore umano ancora prima che sportivo. Questa è la mia sfida.
Un saluto da Daniele Trevisani, e gustatevi l’articolo:
(tratto da http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2010/04/13/US5PO_US504.html)
Fighters Team verso le finali assolute
la Nuova Ferrara — 13 aprile 2010 pagina 53 sezione: SPORT
Io che ho seguito gran parte della tua vita in prima persona, posso dire che la sintesi di quello che hai scritto è semplicemente vera, e per mè anche commovente, mi hai fetto rivedere tutti i sacrefici e gli errori fatti in una vita di sudori!
comunque se io oggi sono quello che sono e solo grazie a te, hai tuoi fondamentali insegnamenti.
Sei sempre in n°1 ciao SENSEI
Alfonso