Copyright a cura di: Dott. Daniele Trevisani – Senior Trainer, Coach, Ricercatore www.studiotrevisani.it
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Se è vero che allenare il braccio sinistro e tenere bloccato quello destro provoca un potenziamento del sinistro e un sottosviluppo del destro (e viceversa), funziona così anche per la struttura della mente?
Questo tema sviluppato dal ricercatore e formatore italiano Daniele Trevisani, esperto in psicologia della formazione, è esposto nel recente volume “Il Potenziale Umano” edito da Franco Angeli, da cui ricaviamo una rielaborazione.
Per una nuova Psicologia del Coaching, serve una connessione forte con le neuroscienze da abbinarsi ad un recupero della psicologia umanistica.
Ogni istante viviamo specifiche Sensation Windows, finestre di sensazioni emotive, concetto sviluppato da Daniele Trevisani, e queste colpiscono una parte specifica della mente a seconda della loro natura e grado di potenza.
Le neuroscienze insegnano che il cervello risponde agli stimoli con meccanismi molto simili a quelli dei muscoli: le aree usate frequentemente lavorano, si rafforzano, si “irrobustiscono”, si potenziano; le aree inutilizzate diminuiscono di tono e volume sino a divenire quasi inesistenti (chi ha avuto lunghe ingessature si è potuto rendere conto direttamente di quanto il non-utilizzo produca riduzione del volume della zona ingessata).
Lo stesso meccanismo accade nella mente. Una sequenza di momenti positivi e sensation windows positive (SW) allena e tiene attiva la corteccia prefrontale sinistra, la cui attività si correla a emozioni positive (gioia, capacità di cogliere le positività, sensazioni, energia, coscienza). La corteccia prefrontale sinistra ha la capacità di elaborare le emozioni positive. Più ne elabora più si potenzia. Più si potenzia, più è in grado di elaborarne. Si crea un circolo virtuoso. La persona diventa sempre più brava nel cogliere gli elementi positivi e ottimistici nella realtà che lo circonda.
Al contrario, una sequenza di SW negative allena la corteccia prefrontale destra, maggiormente specializzata nel cogliere emozioni negative. Più ne elabora più si potenzia. Più si potenzia, più è in grado di elaborarne. Si crea un circolo negativo per cui la persona diventa sempre più brava nel cogliere gli elementi negativi e pessimistici nella realtà che lo circonda.
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E allora cosa possiamo fare?
Possiamo allenare ogni giorno la parte della mente che ci permette di cogliere le cose positive della vita.
- Possiamo allenarsi alle sensazioni corporee con esercizi fisici e con esercizi mentali.
- Possiamo immergerci nell’acqua e imparare a sentire ogni singolo centimetro della pelle avvolto e accolto.
- Speciali sessioni di allenamento di Bioenergetica possono aprire le porte della percezione positiva.
- Possiamo percepire il mondo in modo diverso se impariamo ad esercitare la percezione positiva del pensiero lasciandoci guidare da un coach professionale.
- Possiamo imparare a cogliere ciò che la vita ci nasconde alla vista.
- Possiamo diventare molto abili a cogliere “segnali sottili”.
- Possiamo anche cambiare ambiente e cambiare relazioni se l’ambiente attuale non ci nutre, ma sarà inutile se non affiniamo le nostre capacità mentali.
L’importante è non accettare la stasi, e se vuoi un braccio più forte, allenalo!
Il “braccio mentale” della corteccia prefrontale sinistra, una volta allenato, ti aprirà porte che ora nemmeno puoi pensare.
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Copyright a cura di: Dott. Daniele Trevisani – Senior Trainer, Coach, Ricercatore www.studiotrevisani.it
L’articolo contiene primariamente estratti dal volume “Il Potenziale Umano” (Franco Angeli editore) di Daniele Trevisani. Una scheda completa del volume è disponibile sul sito dell’editore al link http://www.francoangeli.it/ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=16275
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