Master Domino, foto del gruppo

Master Domino, scuola Coop, foto del gruppo, con:

Achille Congedo (Responsabile Commerciale Extralimentare, SAIT), Antonio Audo (Responsabile Area Progettazione, Promogeco/Novacoop), Gabriella Caprotti (Responsabile AAGG e Sicurezza, Coop Italia CNNA), Tullio Waldner (Responsabile Rete di Vendita Diretta e Associata, SAIT), Camillo Lonardi (Respnsabile Ricerche di Marketing e Analisi di Geomarketing, Coop Lombardia), Giuliana Giuggioli (Responsabile Canale Ipermercati, Unicoop Tirreno), Daniele Dreassi (Direttore di Ipermercato, Coop Nordest), Emanuele Rogora (Responsabile Sviluppo Vendite G.V. e NF, Coop Lombardia), Massimo Favilli (Responsabile Politiche Sociali, Unicoop Tirreno). Nelle immagini sono presenti inoltre Daniele Trevisani (Studio Trevisani) (docente modulo Customer Satisfaction e Marketing) e Alessandra Gasperini (Scuola Coop).

Le sensibilità in Coop

Le sensibilità in Coop

Sintesi lavori del gruppo Master Domino, Scuola Coop, composto da:

Achille Congedo (Responsabile Commerciale Extralimentare, SAIT), Antonio Audo (Responsabile Area Progettazione, Promogeco/Novacoop), Gabriella Caprotti (Responsabile AAGG e Sicurezza, Coop Italia CNNA), Tullio Waldner  (Responsabile Rete di Vendita Diretta e Associata, SAIT), Camillo Lonardi (Respnsabile Ricerche di Marketing e Analisi di Geomarketing, Coop Lombardia).

Sensibilità è…

  1. Immedesimarsi – vedere le cose con gli occhi degli altri
  2. Autenticità
  3. Coinvolgere
  4. Percepire ed interpretare i segnali deboli anche in modo plurisensoriale
  5. Superare le apparenze e i pregiudizi
  6. Attenzione e rispetto
  7. Ascolto
  8. Esercizio costante
  9. Correlazione con il contesto
  10. Curiosità ed interesse verso le persone

CHI DEVE AVERE SENSIBILITA’

Tutti, all’interno del proprio ruolo e del proprio contesto

QUANDO  SI  DEVE AVERE SENSIBILITA’

Sempre

DOVE ?

Ovunque

COME ?

  • Con onestà intellettuale
  • Con l’esempio
  • Con dimensione estesa

SENSIBILITA’ DI RUOLO

Coniugare e valorizzare la sensibilità dei singoli finalizzandola agli obiettivi aziendali

Essere punto di riferimento.

Le sensibilità in Coop, lavori del gruppo 1

Le sensibilità in Coop

Sintesi lavori del gruppo Master Domino, Scuola Coop, composto da:

Giuliana Giuggioli (Responsabile Canale Ipermercati, Unicoop Tirreno), Daniele Dreassi (Direttore di Ipermercato, Coop Nordest), Emanuele Rogora (Responsabile Sviluppo Vendite G.V. e NF, Coop Lombardia), Massimo Favilli  (Responsabile Politiche Sociali, Unicoop Tirreno).

COSA SONO LE SENSIBILITA’

1)      sapere ascoltare, predisponendosi  all’ascolto e   dare risposte con educazione e rispetto

2)      rispetto dell’ambiente interno ed esterno a partire dalla pulizia alla manutenzione fino alla individuazioni di soluzioni che lo migliorino

3)      come mi  presento e mi relaziono con gli altri

4)      chiedersi se sto facendo la cosa giusta , lo farei a casa mia ?

5)      apprezzare e valorizzare il lavoro altrui

6)      impegno nel trasmettere i valori

7)      spendersi  ( collaborare ) per il raggiungimento dell’obiettivo

8)      sforzarsi di capire gli stati d’animo degli altri

9)      trasmettere la cultura del piacere

10)    sviluppare coerenza

CHI DEVE AVERE SENSIBILITA’

  • 1        TUTTI
  • 2        TUTTI
  • 3        TUTTI
  • 4        TUTTI
  • 5        I CAPI
  • 6        TUTTI
  • 7        TUTTI
  • 8        TUTTI
  • 9        TUTTI
  • 10    I CAPI

Sono sensibilità che devono essere diffuse , in particolare  devono essere presenti nei capi in quanto esempio

QUANDO  SI  DEVE AVERE SENSIBILITA’

Quando mi devo relazionare con le persone (clienti, dipendenti ), con gli ambienti e con  i prodotti  sugli scaffali

DOVE ?

Se hai sensibilità ogni ambiente è quello giusto

COME ?

  • Con l’atteggiamento inteso come gestualità , tono di voce , cura della persona
  • Con la predisposizione all’ascolto
  • Con l’esempio

SENSIBILITA’ PERSONALE

La sensibilità personale attiene all’area delle relazioni , alla cura della persona e delle cose che le vengono assegnate  e si sviluppa in relazioni agli ambienti e alla coerenza dei capi

SENSIBILITA’ DI RUOLO

La sensibilità di ruolo  diviene indispensabile per costruire buone relazioni e  risultati e si esprime soprattutto con la  consapevolezza , la buona pratica e l’esempio . La sua presenza deve essere visibile e ben sviluppata

Muay Thai Novara Training Video, visit by Daniele Trevisani

Muay Thai Novara Training Video, visiting Master Daniele Trevisani from Daoshi Ferrara

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=WAG5kCq5BXI]

M° Daniele Trevisani (Gruppo Facebook Kickboxing MMA http://www.facebook.com/group.php?gid… http://daoshi.wordpress.com/ – Training visit in Club Muay Thay Novara http://www.muaythainovara.it/ – Via Costantino Perazzi, 54 28100 Novara

Allenamento presso gli amici del Club Muay Thay Novara

Ricordi di allenamento presso gli amici del Club Muay Thay Novara.

Un ingraziamento sentito ai Maestri di ottimo club, che consiglio vivamente a chiunque voglia vivere una esperienza di allenamento in vero stile Thai, in una palestra ben attrezzata, e con veri Maestri preparati al massimo livello. Un grazie ai Maestri Alessio Padovani e Christian Fabiano che mi hanno fatto sentire a casa (quando si è in trasferta, è una bella cosa trovare un piccolo pezzo della nostra “casa” sportiva in una buona Palestra di amici… assicuro…).

Il link della Palestra è http://www.muaythainovara.it/ Indirizzo Via Costantino Perazzi, 54 – 28100 Novara

Nella foto ricordo, Maestro Daniele Trevisani (DaoShi Kickboxing Ferrara) con i Maestri Alessio Padovani e Christian Fabiano (Muay Thai Novara).

Nella palestra si respira quello spirito agonistico sano, che fa bene anche ai principianti, e per chi di noi capisce cosa voglio dire, ci siamo allenati ciascuno con una propria coppia di Pao e di cintura colpitore addominale. Non sono tante le palestre che possono abbinare una sala pesi e cardio ad un locale attrezzato specificatamente per gli sport da ring, con tatami, sacchi, pao e ring 5×5 rialzato, offrendo a tutti i praticanti una palestra completa per ogni esigenza, sia a livello amatoriale che agonistico.Qualche foto ricordo del training giusto per capire lo spirito di questo ottimo team.

Per chi apprezza la possibilità di un allenamento completo, l’unione tra il ring, un’ottima sala fitness e attrezzi di pesistica e potenziamento, ne fa sicuramente una tra le migliori palestre di Arti Marziali e Sport da ring visitate, tra Italia e USA (… e sono tante, assicuro, bazzicando per i ring dal 1987)…

Fondamenti per la costruzione di isole esperienziali nel punto vendita

Isola esperienziale

Nome o titolo

  • Target Audience, profilo
  • Merceologia, assortimento, criteri di scelta
  • Visual merchandising, esposizione
  • Scenografia e ambientamento
  • Illuminazione
  • Musiche o audio correlati
  • Video o proiezioni
  • Livello di assistenza (personale)
  • Formazione (se in presenza di personale)
  • Promozione dell’isola

Marketing del Centro Fitness: attrarre nuovi clienti

Marketing del Centro Fitness e New Business Marketing: attrarre nuovi clienti e sviluppare corsi e progetti innovativi.

Intervista a Daniele Trevisani, relatore presso il Fitness Forum 2010 Bologna.

Copyright Studio Trevisani, Daniele Trevisani.

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Marketing del Centro Fitness: attrarre nuovi clienti

…l’economia è costantemente dibattuta tra fasi di spinta e fasi di recessione. Adesso, il contesto ci impone di essere più “tecnici” e “scientifici” nel fare marketing e vendita, e da quello che impostiamo oggi – dalle metodologie che andremo ad inserire in questa fase – molto probabilmente impareremo molto anche per il futuro.

– Quali sono le leve oggi più efficaci?

Per conquistare nuovi clienti, le campagne di ipersegmentazione. Sembra una parolaccia, ma significa essere capaci di fare un lavoro estremamente mirato, ancora più di prima. Stop alla promozione classica. Ne parleremo approfonditamente appena possibile. Per tenersi stretto il cliente, sicuramente serve poi qualcosa di nuovo, parlo di marketing percettivo da applicare all’interno del centro fitness, parlo di coaching serio, applicato al cliente, sia come linea di servizio, che come “gift” o regalo promozionale. Ed ancora, il coinvolgimento dei propri clienti più esperti (i “lead users”) per rinnovare costantemente l’offerta. Molti nostri clienti esperti ne sanno ben più di noi su cosa dovremmo fare per migliorare il club nel quale passano centinaia di ore. Sentiamo la loro voce, con umiltà. Ascoltiamo. Progettiamo, impariamo da loro.

– Il New Business Marketing sarà al centro del tuo intervento. Potresti descrivercene, in sintesi, gli aspetti più importanti?

Come dicevo, dobbiamo passare dalla promozione classica alle campagne di marketing caratterizzate da ipersegmentazione: il mercato non è uno sciame generico di grandi fagiani che si coglie con una rete a maglie larghe, qualche cartello pubblicitario, qualche volantino. È caratterizzato da persone che si raggruppano in specifici segmenti localizzabili. Sinora i centri fitness nella media si sono affidati alla promozione generalista. I più bravi hanno lavorato su segmenti localizzati. Il passo successivo è il marketing fatto tramite micro-campagne. Le nuove tappe verso il miglioramento continuo del marketing nel centro fitness passano attraverso i micro-segmenti. Facciamo un esempio di alcuni micro-segmenti: mamme che hanno partorito da 2 a 6 mesi fa, e hanno bisogno di un programma mirato. Studenti fuorisede della facoltà di Economia (o qualsiasi facoltà X) appena immatricolati o iscritti e che verranno a trasferirsi nella nostra città e non vogliono smettere di fare sport. Anziani over 70 cui il medico ha prescritto una blanda attività fisica (camminare) e che noi coinvolgeremo in un programma di fit-walking e motivazionale studiato per gli over 70. Neo-adolescenti che praticano calcio cui offrire un programma integrativo (potenziamento e posturale, o altro) rispetto alla loro attività, andando a stipulare convenzioni con le varie società sportive e offrendo un programma dedicato di 1 solo allenamento integrativo settimanale. Convenzione con l’azienda X per la pausa pranzo dei propri dipendenti… Programmi di co-marketing con istituti medici e professionisti della riabilitazione. Programmi di coaching e life-coaching su segmenti mirati, e tanto altro ancora. La cosa essenziale è iniziare a pensare che non bastano i volantini, i siti web, la pubblicità classica, ma occorre creare un vero e proprio ufficio commerciale/marketing/vendita del club. Se non esiste lo dobbiamo creare, anche solo partendo con una persona sola, che sia pure il titolare o un suo collaboratore, e poi li dobbiamo preparare a vendere. Se devo fare una convenzione con una impresa locale, devo andare a vendere il mio club e la sua immagine, di persona, assolutamente di persona, ai decisori (titolare, o direttore del personale). Non basta “sapere di fitness” per fare vendita, la vendita o si studia o “si spera vada bene”. Meglio studiarla, credo davvero.

– In base alla tua ampia esperienza di consulente, quali sono i punti deboli sui quali i club devono oggi lavorare di più?

Primo: darsi una struttura commerciale che in molti club manca. Secondo: creare “percorsi” e non “corsi”, prendere in carico il cliente completamente, non solo vendere un mensile. Portarlo all’estate con il fisico tonificato e donargli salute tutto l’anno, applicare il marketing esperienziale alle sessioni allenanti. Volere fortemente la sua crescita personale e il suo benessere. Applicare le tecniche del Potenziale Umano e non solo un approccio sportivo.

Terzo:  la formazione manageriale e in comunicazione, lacunosa e improvvisata, lasciata ai margini del budget. E’ obbligatorio per ogni club che si rispetti darsi un budget per la formazione, non c’è scampo, e questa deve toccare tutto il personale, di sala pesi, gli istruttori e allenatori, i dirigenti, il desk. La dobbiamo integrare come parte naturale della vita del club.

Poi dobbiamo preparare gli “incursori”, fare formazione vendite a quelli che andranno a vendere il club all’esterno, a fare convenzioni, a preparare dimostrazioni, nelle fiere, nelle sagre, nei centri commerciali, nelle scuole. Vendere il club all’esterno, portarlo fuori, non aspettare che il cliente arrivi per miracolo. Imparare a “portare fuori il club”, fare una vendita diretta (personal selling), significa essere capaci di fare un lavoro estremamente mirato e preparare una tattica di vendita. La capacità di vendita non si eredita da nessuno. Si costruisce.

I risultati delle campagne mirate e della vendita diretta hanno una bella caratteristica: si vede subito se funzionano, se quel micro-segmento risponde, se dobbiamo continuare su quella strada o smettere di battere quel segmento e passare ad altri. In altre parole: si toccano i risultati subito e con mano.

Quali sono i target di clientela su cui scommettere di più nel prossimo futuro?

Intanto le imprese, il che richiede fare convenzioni e vendita/negoziazione Business to Business verso l’impresa target. Poi i privati, ma – come ripeto – non bisogna disperdersi, ma localizzare micro-segmenti.

Sono i micro segmenti che danno più gratificazioni: i newcomers (persino dai 9, 10 anni)e i teenagers, che – se siamo bravi – fidelizzeremo al club per i prossimi 20 anni e più. Gli anziani cui offrire un servizio tra il fitness e il medicale. Le donne che si avvicinano alla maturità e vogliono sentirsi giovani. I target molto polarizzati che chiedono discipline intense magari combinate con outdoor, le nuove arti marziali miste, i target polarizzati in senso opposto – le discipline orientali o molto rilassanti, le combinazioni e permutazioni tra discipline, gli abbinamenti tra corsi e coaching. In altre parole: il club deve diventare una “palestra di creatività” con approccio scientifico, non è solo una palestra per i praticanti: è una palestra di management.

Grazie per la preziosa collaborazione.

Fitness Marketing, sintesi intervento Daniele Trevisani Forum Bologna 2010

Fitness Marketing, intervento Daniele Trevisani Fitness Forum Bologna 2010

Abstract a cura di Daniele Trevisani, Studio Trevisani, Copyright

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Conquistare nuovi clienti è scopo di ogni club. Per farlo dobbiamo costruire prodotti che siano sempre più caratterizzati, da affiancare ai prodotti generalisti.

Le campagne di ipersegmentazione sono lo strumento necessario in chi vuole conquistare segmenti di mercato molto mirati. Occorre fare un lavoro estremamente mirato, ancora più di prima. Ma occorre un cambiamento: Stop alla promozione classica. Serve poi qualcosa di nuovo, parlo di marketing percettivo da applicare all’interno del centro fitness, parlo di coaching serio, applicato al cliente, sia come linea di servizio, che come “gift” o regalo promozionale.

Ed ancora, il coinvolgimento dei propri clienti più esperti (i “lead users”) per rinnovare costantemente l’offerta.

Passare dalla promozione classica alle campagne di marketing significa applicare una ipersegmentazione: il mercato non è uno sciame generico di grandi fagiani che si coglie con una rete a maglie larghe, qualche cartello pubblicitario, qualche volantino. È caratterizzato da persone che si raggruppano in specifici segmenti localizzabili.

Sinora i centri fitness nella media si sono affidati alla promozione generalista. I più bravi hanno lavorato su segmenti localizzati. Il passo successivo è il marketing fatto tramite micro-campagne e tramite prodotti di nicchia. Le nuove tappe verso il miglioramento continuo del marketing nel centro fitness passano attraverso i micro-segmenti. Facciamo un esempio di alcuni micro-segmenti: mamme che hanno partorito da 2 a 6 mesi fa, e hanno bisogno di un programma mirato. Studenti fuorisede della facoltà di Economia (o qualsiasi facoltà X) appena immatricolati o iscritti e che, nella nostra città,  non vogliono smettere di fare sport. Come intercettarli?

Ma passiamo ai prodotti: corsi per anziani over 70 cui il medico ha prescritto una blanda attività fisica (camminare) e che noi coinvolgeremo in un programma di fit-walking e motivazionale studiato per gli over 70. Neo-adolescenti che praticano calcio cui offrire un programma integrativo (potenziamento e posturale, o altro) rispetto alla loro attività, andando a stipulare convenzioni con le varie società sportive e offrendo un programma dedicato di 1 solo allenamento integrativo settimanale. Convenzione con l’azienda X per la pausa pranzo dei propri dipendenti… Programmi di co-marketing con istituti medici e professionisti della riabilitazione. Programmi di coaching e life-coaching su segmenti mirati, allenamenti specifici per le forze dell’ordine, e via così. Né sui prodotti, né sulla promozione, possiamo pensare siano sufficienti le attività che facciamo sinora.

Occorre creare un vero e proprio ufficio di innovazione commerciale del club. occorre fare proposte annuali innovative in anticipo, valutare l’interesse, immettere continuamente nuove discipline, sperimentare, e tanto altro di cui parleremo.

Bibliografia selezionata di Marketing Percettivo e Psicologia del Marketing

Marketing Percettivo

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Bibliografia di approfondimento, selezione con schede su IBS, curata da Daniele Trevisani (www.studiotrevisani.it)

Che cos’è l’impression management
Mazzoleni Carla, Facioli Francesca, 2006, Carocci
€ 8,00   (Prezzo di copertina € 10,00)
Brand naming. Il nome all’interno del sistema-marca
Cellotto Alberto, 2005, CLEUP
€ 13,00
Psicologia di marketing e comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management
Trevisani Daniele, 2004, Franco Angeli
€ 22,00

Psicologia per il marketing
Williams Keith C., 2004, Il Mulino
€ 22,00
Il marketing dei sensi. Cinque sensi per vendere e comprare
Miani Alessandro, Tonielli Marialuisa, Virardi Gianfranco, 2008, Lupetti
€ 15,00
Marketing emozionale. Con CD-ROM
Gallucci Francesco, 2007, EGEA
€ 29,00
Shopper marketing. Creare valore nei luoghi di acquisto
Cardinali M. Grazia, 2009, EGEA
€ 20,00
Marketing e comunicazione non convenzionale. Guerrilla, virale, polisensoriale, emozionale
Ferrari Tino, 2009, CLUEB
€ 18,00
Il marketing dei luoghi e delle emozioni
Gallucci Francesco, Poponessi Paolo, 2008, EGEA
€ 28,00
Store management. Il punto vendita come piattaforma relazionale
2008, Franco Angeli
€ 38,00

Atmosfera e visual merchandising: ambienti, relazioni ed esperienze. Il punto vendita come luogo e strumento di comunicazione
Zaghi Karin, 2008, Franco Angeli
€ 36,50
Il progetto dell’identità di marca nel punto vendita
Gerosa Giulia, 2008, Franco Angeli
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La guida del Sole 24 Ore allo store management. Come organizzare e gestire il punto vendita di una grande catena
2008, Il Sole 24 Ore Libri
€ 23,80

Il punto vendita
2006, Buffetti
€ 18,00

Innovazione e Brand Experience. Sensitive Space System: comunicazione multisensoriale nel punto vendita
2007, Lupetti
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Shopping mania. La scienza dello shopping
Underhill Paco, 2006, Sperling & Kupfer
Metafore di marketing. Viaggio nella mente dei consumatori
Zaltman Gerald, Zaltman Lindsay, 2008, Etas
€ 21,50
Come pensano i consumatori. Quello che il cliente non dice e la concorrenza non sa
Zaltman Gerald, 2003, Etas
€ 24,00

Un classico da cui nascono quasi tutti gli studi attuali sulla psicologia del marketing

I persuasori occulti
Packard Vance, 2005, Einaudi
€ 11,50

Testi di approfondimento su marketing e neuroscienze

Neuromarketing. Attività cerebrale e comportamenti d’acquisto
Lindstrom Martin, 2009, Apogeo
€ 16,00

La mente del consumatore. Introduzione al neuromarketing
Graziano Mario, 2008, Lussografica
€ 15,00

Neuroeconomia, neuromarketing e processi decisionali
Babiloni Fabio; Meroni Vittorio; Soranzo Ramon, 2007, Springer Verlag
€ 25,95

Neuromarketing: il nervo della vendita
Renvoisé Patrick; Morin Christophe, 2006, Le Lettere
€ 28,00