Daniele Trevisani –www.danieletrevisani.com – Italian Training Partner for Commax Consulting AG – www.commax.de – some pics of the Siemens Leadership Training in Milan, march 2009
Categoria: Notizie
Daniele Trevisani –www.danieletrevisani.com – Italian Training Partner for Commax Consulting AG – www.commax.de – some pics of the Siemens Leadership Training in Milan, march 2009
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Daniele Trevisani –www.danieletrevisani.com – Italian Training Partner for Commax Consulting AG – www.commax.de – some pics of the Siemens Leadership Training in Milan, march 2009
Daniele Trevisani – Siemens Leadership Training in Milan
Daniele Trevisani – www.danieletrevisani.com – Italian Training Partner for Commax Consulting AG – www.commax.de – some pics of the Siemens Leadership Training in Milan, march 2009
Articolo da non pedere, sulla formazione vera e le “puttanate formative”, il coaching vero e le “minchiate da venditori di fumo”
Pensiero positivo, non solo problem solving
piccola riflessione ….
….se ci si focalizza solo sulle cose che non vanno, drammi e tragedie piccole o grandi, o problemi – si atrofizza, dentro – la capacità di pensare positivo…
… la mente è come un muscolo, a seconda di quali parti si allenano, essa risponde sviluppando le aree allenate, o atrofizzando le aree non utilizzate
.. credo molto nel fatto che i problemi non vadano nascosti (essere ipocriti con se stessi non serve), ma abbiamo il dovere di coltivare la progettualità positiva. Il dovere di pensare a soluzioni, di dare contributo a se e agli altri.
La capacità di costruire va tenuta allenata anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, e in ogni attimo della vita, per non parlare poi della formazione aziendale, che va tenuta costruttiva: le persone possono essere invitate non solo a risolvere problemi ma a generare qualcosa…
….ogni sforzo e tentativo prodotto nel generare speranza e qualcosa di positivo, rafforza le strutture mentali che alimentano la creatività e le emozioni positive (corteccia prefrontale sinistra) e indebolisce la rete neurale negativa (la corteccia prefrontale destra)…
.. serve allenamento anche in questo, la mente è un organo estremamente sensibile e saperla usare è una nuova arte e una nuova scienza,una frontiera possibile, attiva, produttiva…
Robert Kennedy – Discorso sui valori veri e sulle economie di plastica
E’ importante capire la differenza tra numeri e qualità, tra possesso materiale e autorealizzazione, Molte imprese cercano ancora la crescita costante e continua dei numeri ma non si accorgono quando accade una crisi di progettualità, o una crisi di senso o di motivazione, i manager confondono troppo spesso i numeri con i risultati, i galloni con la leadership vera… questo video ci aiuta a riflettere. Daniele Trevisani
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Matrix , scelte di vita, osservare la realtà
Scelte di vita, pulizia dalle illusioni, aprire gli occhi, imparare a cogliere strati di realtà che sfuggono… una bella metafora cinematografica sul mondo che ci circonda e sul bisogno della nostra presa di coscienza
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Psicologia strategica e concentrazione
Tante persone e tante aziende sprecano denaro e risorse per nulla. Gettano al vento ore, persone, soldi, senza raggiungere obiettivi o effetti. Due grandi problemi da risolvere sono: 1 – la concentrazione sugli obiettivi (capire bene quali sono i veri obiettivi e depurare il quadro da falsi obiettivi, sia a livello personale che aziendale) 2 – le operazioni da avviare per raggiungere gli obiettivi. La psicologia strategica deve occuparsi di entrambi i fronti. Tuttavia, il contributo essenziale sta nella capacità di depurare il quadro da falsi obiettivi e chiarificare gli effetti che vogliamo produrre e le condizioni di arrivo che vogliamo generare.
Un breve esercizio di concentrazione: con gli occhi chiusi, immaginiamo di voler passare in rassegna tutti i problemi (personali o aziendali) che vorremmo fossero risolti. Man mano che le idee o immagini mentali si materializzano o prendono forma, invece di fissarsi su di esse, immaginiamole volare via, e lasciare spazio a qualche altra immagine o problema. Andiamo avanti sinchè sentiamo che i problemi principali siano stati localizzati. Al termine, lasciamo che la mente vaghi in un luogo immaginario positivo, es, un luogo della natura, per alcuni minuti, come se volessimo riposarci. Finito, riapriamo gli occhi, e scriviamo la lista dei problemi individuati (come punti elenco). Tra un mese ripetiamo la stessa operazione e confrontiamo i due fogli. Dove si è spostata la concentrazione? Quali nuovi problemi entrano? Quali escono? Quali sono solo “autoprodotti”?