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condivisibile, si prega di citare sempre la fonte.
- © Daniele Trevisani, Volume “L’ascolto Attivo: Metodi e Strumenti per l’ascolto attivo ed empatico”. Anteprima editoriale, Franco Angeli editore Milano, 2019.
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Empatia e comunicazione empatica: i quattro livelli dell’empatia nel metodo ALM/HPM
…a volte si parla al mondo e il mondo sembra non sentire….
altre volte il mondo parla a noi e noi siamo da un’altra parte.
Daniele Trevisani
L’empatia è quello stato di “presenza mentale”, dove “noi siamo qui, con te”, e quel “tu” è un essere umano che vogliamo capire a fondo.
Come tale, ha una possibilità di durata illimitata, quella di un colloquio, ma il suo effetto può durare per sempre, come per ogni memoria o esperienza.
L’empatia si basa sul fatto di volere fortemente essere presenti, una presenza mentale che accoglie ogni sfumatura e dettaglio di quanto detto, del non verbale, del paralinguistico, cercando di comprenderne il significato, fino ad arrivare a capire la “storia” di una persona e i suoi “episodi salienti, positivi e negativi”.
Può anche arrivare ad una totale comprensione dello “stato d’animo” di una persona, oltre ogni etichetta verbale, al di là di ogni possibilità di espressione.
Nel metodo ALM (sviluppo aziendale) e HPM (sviluppo personale) si elabora un modello speciale di empatia, con una tipologia esposta inizialmente nel volume Negoziazione Interculturale.
Fig. 1 – Tipi di empatia in base agli angoli di osservazione
- Empatia comportamentale: capire i comportamenti e le loro cause, capire il perché del comportamento e le catene di comportamenti correlati.
- Empatia emozionale: riuscire a percepire le emozioni vissute dagli altri, capire che emozioni prova il soggetto (quale emozione è in circolo), di quale intensità, quali mix emozionali vive l’interlocutore, come le emozioni si associano a persone, oggetti, fatti, situazioni interne o esterne che l’altro vive.
- Empatia relazionale: capire la mappa delle relazioni del soggetto e le sue valenze affettive, capire con chi il soggetto si rapporta volontariamente o per obbligo, con chi deve rapportarsi per decidere, lavorare o vivere, quale è la sua mappa degli “altri significativi”, dei referenti, degli interlocutori, degli “altri rilevanti” e influenzatori che incidono sulle sue decisioni, con chi va d’accordo e chi no, chi incide sulla sua vita professionale (e in alcuni casi personale).
- Empatia cognitiva (o dei prototipi cognitivi): capire i prototipi cognitivi attivi in un dato momento del tempo, le credenze, i valori, le ideologie, le strutture mentali che il soggetto possiede e a cui si àncora.
Fig. 2 – Tipologie di empatia nel metodo ALM
Elementi positivi e distruttivi dell’empatia
Quando si viene ascoltati ed intesi, situazioni confuse che sembravano irrimediabili si trasformano in ruscelli
che scorrono relativamente limpidi.
Carl Rogers
L’empatia viene distrutta o favorita da specifici comportamenti comunicativi e atteggiamenti.
Favorisce l’empatia | Distrugge l’empatia |
Curiosità, passione, motivazione all’ascolto | Disinteresse, ascoltare per obbligo, per dovere; scarsa motivazione |
Partecipazione reale all’ascolto, non finzione | Fingere un ruolo di ascolto solo per dovere professionale |
Atteggiamento dello “scopritore”, del cercatore di tartufi o cercatore di pietre preziose. Vediamo cosa salterà fuori oggi! | Atteggiamento burocratico, ingessato. Anche oggi, proprio adesso, un altro incontro, che noia |
Riformulazione dei contenuti
Recap delle “storie” e dei “temi” che emergono |
Giudizio sui contenuti, commenti
Flusso ininterrotto senza mai accertarsi di avere capito di cosa si parla e del senso delle cose |
Pluralità di approcci di domanda (domande aperte, chiuse, di precisazione, di focalizzazione, di generalizzazione)
Flessibilità delle domande in funzione di come varia una sessione e il suo contesto |
Monotonia nel tipo di domande, staticità delle domande, domande troppo ancorare a uno schema o scuola dogmatica |
Centratura sul vissuto emotivo, ascolto emozionale | Centratura esclusiva sui fatti, ascolto robotizzato |
Segnali verbali e non verbali di attenzione, segnali “fàtici” (segnali di contatto) es, uhm, ah, ok, ho capito… | Body Langage che esprime disinteresse o noia, apatia, voler essere altrove |
Segnali paralinguistici di attenzione, incoraggiamento ad esprimersi, segnali “fàtici” (segnali che esprimono il fatto di essere presenti e attenti) | Scarsa dimostrazione di interesse e attenzione al flusso di pensiero
Assenza o scarsità di segnali “fàtici” e di contatto mentale |
“L’empatia fra le persone è come l’acqua nel deserto: si incontra di rado,
ma quando capita di trovarla ti calma e ti rigenera.”
Emanuela Breda
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