Il diaframma è un setto muscolo tendineo che separa il torace
dall’addome, formato da due emicupole con una depressione centrale
dove poggia il cuore, il centro frenico.
Ha un’importante funzione posturale, essendo il luogo di
convergenza delle catene miofasciali, con legami diretti e crociati
(Meyers, Richer 2015). Sono presenti arcate accessorie in cui passano
i muscoli quadrato dei lombi e Psoas, infatti ogni contrattura o
retrazione di questi muscoli è un freno alla fisiologia del muscolo
respiratorio.
Dal punto di vista biomeccanico il diaframma si trova associato
anatomicamente o funzionalmente a molti muscoli (Busquet 2001):
-Testa e rachide cervicale con gli scaleni, -Scapola con il piccolo
pettorale, -Rachide dorsale con il dentato e romboide, -Rachide
lombare con pilastri accessori e trasverso dell’addome, -Bacino con
il quadrato dei lombi, -Arti inferiori con lo psoas.
Un blocco inspiratorio del diaframma può essere causato da
alterazioni viscero-diaframmatiche con conseguenze a tutto il corpo.
Oltre alle funzioni metaboliche, circolatorie e escretorie svolge un’importante funzione emozionale, di interocezione e propriocezione, essendo coinvolto nelle azioni di pianto e riso e soprattutto per il fatto che nel centro frenico e porzione muscolare sono stati trovati recettori sensoriali, come corpuscoli di Pacini, del Ruffini, fusi neuromuscolari, organi tendinei del Golgi (Neuroscienze, F. Bear). Svolge pertanto un ruolo fondamentale nella propriocezione e interocezione. Le vie sensitive che confluiscono nel nervo vago e glossofaringeo arrivano al NTS, nucleo del tratto solitario, il quale invia segnali al centro respiratorio ed è fondamentale nelle vie che che collegano le sensazioni corporee all’insula, centro di integrazione dell’io corporeo, sociale e emozionale.
Esercizi di respirazione diaframmatica, uniti al rilassamento,
possono muovere e sbloccare l’area interessata e dare benefici a
tutto il corpo.
Le persone spesso si dimenticano come si respira correttamente,
effettuano inspirazioni toraciche e il diaframma essendo un muscolo
perde forza ed elasticità. Si crea una condizione respiratoria in
cui la durata del ciclo inspirazione-espirazione non supera i 4
secondi, comportando a livello nervoso sensazioni ansiose e di
pericolo.
Una variante di respirazione diaframmatica consiste nel partire da posizione supina, una mano sul torace e una sull’ombelico. Durante l’inspirazione antiverto il bacino ed estendo la zona addominale con la muscolatura del diaframma, con la mano sull’ombelico che si alza. Successivamente, sempre nella stessa inspirazione porto il torace in estensione permettendo al diaframma di estendersi anche in zona superiore e vedo l’altra mano che si alza. Dopo circa 4-6 secondi di inspirazione e 2 secondi di apnea effettuo l’espirazione, vedendo prima la mano sul torace che scende e poi la mano sull’ombelico e porto il bacino in retroversione.