Il valore di una persona. Spiriti Liberi

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Quanto vali?

(c) Dal volume Personal Energy di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore

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Quanti spiriti liberi conoscete sul lavoro? Quanto perdiamo ogni anno in idee, progetti, opportunità, a causa della Spirale del Silenzio che obbliga i giovani o gli innovatori e i pensatori ad omologarsi al pensiero dominante nelle aziende? A tacere, a non esprimersi, a non criticare anche le strategie più delinquenziali? Ho sempre studiato che le imprese sono un bene sociale e non solo privato, ma era solo carta o è vero? Quanti altri crack dobbiamo sopportare?

Allora cos’è uno spirito libero? Se depuriamo ciò che una persona possiede, da tutto ciò che gli altri gli hanno dato o lasciato (eredità culturali, denaro, doni), arriviamo più vicini al vero sé della persona, al suo vero spessore umano.

  • Il tuo valore più vero si misura nel tuo impegno verso l’emancipazione, nel tuo sforzo per una battaglia verso la vita. Ciò che ottieni dalla tua lotta, è il frutto della tua emancipazione. Gli spirti liberi si chiedono in continuazione se il loro fare è utile, e a cosa.
  • La coscienza dona valore, la coscienza ci risveglia sul fatto che siamo dotati di un potenziale, e che quello che facciamo per gli altri e per noi stessi non è inutile. È utile perché nobilita il nostro essere.
  • Un percorso di Crescita Personale è sempre un viaggio verso la nobiltà d’animo, verso valori e concetti profondi, mai una semplice accozzaglia di tecniche.
  • Essere nobili non richiede inutili e ridicoli titoli nobiliari, essere nobili di spirito e di animo, richiede una causa da perseguire.

L’autocoscienza dello sviluppo personale e dell’uomo è una forma di luce, di apertura, di illuminazione, di emancipazione, da sempre meta di pellegrinaggio in chi si interroga su chi siamo veramente[1], dove vogliamo arrivare, fino a dove possiamo spingerci. Per cosa vale la pena vivere? Quanto spesso ti chiedi se c’è qualcosa che valga la pena, qualcosa per cui lottare?

Non ho mai trovato una persona illuminata che non si ponga queste domande. Molto più spesso, osservo invece cadaveri che camminano.

Se non ti poni queste domande, ciò non significa che non vali. Forse non hai ancora scoperto di valere, non sei stato ancora risvegliato.

Perché la tua giornata scorre in questo modo? Esistono alternative a come stai vivendo? Lotti per qualcosa? Senti che la tua vita è  utile a qualcuno?

Sei disposto a prenderti dei rischi?

ragazza che balla meditation 1  all_seeing_eye 2012-08-22_094806  Lottare e pensare come spiriti liberi

Domande che per alcuni sono stupide. Peggio per loro.

Molti non si fermano a riflettere sul fatto che siamo diventati creature capaci di osservare le stelle e gli atomi, sino a scrutare l’universo, e ragionare sull’origine dello spazio e del tempo. Perché tra miliardi di galassie e pianeti, in un certo momento del tempo io sono nato? Che senso posso dare a questo miracolo?

Che non si trovino risposte facili o soddisfacenti non toglie nulla al potere di queste domande.

Le domande sono la nostra ricchezza, ancora prima delle risposte.

Molti vivono con la stessa dignitosa ignoranza di un iguana, per il quale la stella è solo un puntino di luce, se mai la vede, e, in sintesi, “chi se ne frega”.

In alcuni, queste domande si innescano come timidi fuochi di candele, ma poi creano paura, ansia e disagio e al primo soffio di vento si spengono.

Si finisce per anestetizzarsi e castrarsi di fronte a queste domande, autoflagellandosi come stupidi utopisti, idealisti o filosofi, si inizia a pensare che tanto ciò che conta è il conto in banca, il mutuo, la macchina, e, piano piano, ci si adegua, ci si comincia a confondere nella massa, a pensare che il vero motivo di esistere sia cambiare l’auto o avere l’ultimo modello di tecnologia come fine ultimo.

Chi si risveglia per qualche attimo, viene bollato come deviante, o si sente solo e strano, e rischia presto di lasciare perdere la sua ricerca, di lasciarsi trasportare dalla corrente come fanno tutti.

I giovani vengono inondati da programmi e media che nutrono i neuroni dell’apatia e uccidono quelli dell’esplorazione attiva dei vari e diversi modi di esistere.

  • Se sei triste: Perché sei finito così? Qualcuno ti ha forse convinto che non devi più lottare, che la vita è solo questa? No. Esistono strade alternative. Forza, esploriamole.
  • Se sei felice: ottimo, usiamo queste energie per andare ancora avanti.

Se non ti sei posto queste domande si può partire ora. Se questi temi ti affascinano da tempo, ancora meglio. Avremo cose su cui ragionare assieme.

Se ci fosse un momento per osare, per fare la differenza, per iniziare qualcosa che vale la pena fare, è adesso.

Non per una grande causa, ma per qualcosa che accende il tuo cuore, per qualcosa che è d’autentica ispirazione, per un tuo sogno.

Lo devi a te stesso, per rendere speciale ogni tuo giorno sulla terra. Divertiti. Scava in profondità e riemergi. Respira la vita. Vivi i tuoi sogni!
Stephen Littleword, Aforismi


[1] Vedi ad esempio un classico quale Heller, Agnes (1970), A mindennapi élet. Trad it: Sociologia della vita quotidiana, Editori Riuniti, Roma, 1975.

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(c) Dal volume Personal Energy di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore

Assertività emozionale: reazioni, comunicazione ed emozioni come risorsa

Il tempo di reazione emozionale

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Il tempo di reazione emozionale (Emotional Reaction Time, ERT) misura il tempo necessario per trasformare un’emozione in un comportamento reale e pratico. I soggetti con alti livelli di ERT sono in grado di “prendere provvedimenti adeguati” ogni volta che esperiscono emozioni forti (positive o negative che siano).
I provvedimenti positivi sono ad esempio la capacità di capire cosa ha provocato l’emozione positiva e come ripetere tale condizione, mentre i provvedimenti negativi sono le reazioni alle situazioni che ci provocano disagio emozionale e la loro eliminazione o riduzione d’impatto sul nostro vissuto.
Il livello più basso di ERT è la mancanza assoluta di collegamento tra i comportamenti quotidiani e le emozioni vissute, il che provoca una rapida dissoluzione dell’integrità psicologica, l’annullamento del sé e la posticipazione continua di un percorso di crescita personale.

Le aree per la formazione e sviluppo della comunicazione assertiva emozionale, sviluppata dallo Studio, sono:

  • Sviluppo della capacità di identificazione degli stressor emotivi relazionali
  • Sviluppo della capacità di reagire
  • Sviluppo della capacità di micro-reazione opposta alla compressione emotiva di lunga durata
  • Sviluppo delle competenze di Behavioral Action-Line (creazione della linea di azione comportamentale)

Come evidenzia Trevisani (Leadership Emotiva, in pubblicazione):

  • “Devi sviluppare le tue capacità di reagire per ripristinare uno stato emotivo che desideri ed evitare di vivere a lungo all’interno di vissuti emotivamente negativi. Non puoi “vibrare” fuori dal tuo ritmo a lungo, rischi l’annullamento della tua identità, il distacco tra quello che senti interiormente e quello che fai ogni giorno. La vita è troppo preziosa per rischiare di perderne anche solo un singolo attimo. Non è possibile vivere a lungo in una dimensione che non ti appartiene”.

  • “Per essere pienamente efficiente devi reagire. Puoi trovarti in difficoltà nel dare un taglio netto a situazioni e rapporti che non gradisci, o nel far rispettare il tuo ruolo nella vita. Ma non deve durare a lungo. Cambiare è possibile”.

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